Studenti stranieri ai licei anche senza licenza media 02/07/12
da repubblica.it – La decisione in una circolare del Ministero. Il problema sorge spesso per ragazzi che arrivano in età da liceo ma non hanno titoli di studio equivalenti a ...
da repubblica.it – La decisione in una circolare del Ministero. Il problema sorge spesso per ragazzi che arrivano in età da liceo ma non hanno titoli di studio equivalenti a quelli italiani. Ora verranno iscritti alla classe corrispondente alla loro età “salvo che i docenti decidano diversamente”. E la Lega protesta
Gli studenti stranieri potranno iscriversi al superiore e sostenere gli esami di Stato anche senza licenza di scuola media. Ma dovranno dimostrare di avere la preparazione adeguata alla classe per la quale chiedono l’iscrizione. La circolare che mette la parola fine ad una questione piuttosto controversa è arrivata lo scorso 27 gennaio e ha suscitato le proteste della Padania.
“La presenza di alunni con cittadinanza non italiana ha assunto da tempo le caratteristiche di un fenomeno strutturale - esordisce la nota di viale Trastevere - che fa registrare il progressivo aumento degli iscritti anche nella scuola secondaria di secondo grado. In particolare, è frequente il caso di studenti provenienti da altri Paesi - continua - che chiedono l’iscrizione a classi, anche intermedie, di istituti di istruzione secondaria di secondo grado”. Cosa fare se il ragazzo ha 16 anni ed è sprovvisto del titolo di studio equivalente al nostro diploma di licenza media?
Finora, la questione si è posta al momento dell’esame di maturità, quando la commissione esamina i fascicoli degli studenti per controllare se tutta la documentazione è a posto. E in mancanza del titolo della scuola secondaria di primo grado, requisito necessario oltre “all’età” - che non può essere inferiore a quella prevista per la frequenza della classe prestabilita – , nasce il dubbio. Può sostenere il ragazzo straniero lo stesso gli esami. In genere, le scuole fanno sostenere a questi soggetti gli esami di terza media presso un centro per adulti, sanando la loro posizione. Ma la prassi, secondo il ministero, è illegittima. E, per sgombrare definitivamente da equivoci la questione, ha messo nero su bianco.
“Qualora gli studenti con cittadinanza non italiana siano ancora, secondo l’ordinamento scolastico italiano, in età di obbligo di istruzione (…) vengono iscritti - spiega il ministero - alla classe corrispondente all’età anagrafica, salvo che il collegio dei docenti deliberi l’iscrizione ad una classe diversa, tenendo conto, dell’ordinamento degli studi e del corso di studi eventualmente seguito nel paese di provenienza, dell’accertamento di competenze, abilità e livelli di preparazione dell’alunno e del titolo di studio eventualmente posseduto dall’alunno. Qualora, invece, gli studenti stranieri che richiedono l’iscrizione ad una classe intermedia non siano più soggetti all’obbligo, almeno sedicenni, il consiglio di classe può consentire l’iscrizione di giovani provenienti dall’estero”.
Ma questi ultimi devono provare, “di possedere adeguata preparazione sull’intero programma prescritto per l’idoneità alla classe cui aspirano”. E di conseguenza, alla fine del percorso, possono essere ammessi agli esami di maturità anche senza il prescritto diploma di licenza media, previsto invece per i ragazzi italiani. Il motivo è semplice. “Per questi studenti - precisa la nota – , si deve ritenere, infatti, che i competenti collegi dei docenti, o i consigli di classe, abbiano già valutato, all’atto dell’iscrizione alle classi degli istituti di istruzione secondaria”, il possesso dei requisiti richiesti.
In genere, nei paesi di origine i giovani stranieri hanno seguito i corsi di studio previsti dagli ordinamenti locali che, seppur diversi dal nostro, li hanno portati a conseguire un titolo di studio. E la italiana che li ha accolti non ha avuto “nulla eccepire circa il mancato possesso del diploma di licenza conclusivo del primo ciclo di istruzione previsto dal nostro ordinamento scolastico”. Ma secondo il quotidiano leghista La Padania, riferisce la Tecnica della scuola, questa posizione assunta dal ministero “produce una evidente discriminazione, perché la concessione che viene fatta agli studenti stranieri non è prevista per i cittadini italiani”.
di SALVO INTRAVAIA
(07 febbraio 2012)
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