FATECI SPAZIO – aule autogestite e commissioni paritetiche a Bari 01/22/13
Le studentesse e gli studenti dell’ITIS Panetti e del liceo Salvemini di Bari hanno liberato nuovi spazi di partecipazione e protagonismo all’interno delle proprie scuole. Le aulette autogestite ottenute infatti, ...
Le studentesse e gli studenti dell’ITIS Panetti e del liceo Salvemini di Bari hanno liberato nuovi spazi di partecipazione e protagonismo all’interno delle proprie scuole. Le aulette autogestite ottenute infatti, come già avvenuto quattro anni fa al liceo Scacchi, a seguito delle mobilitazioni degli scorsi mesi sono spazi sottratti all’autoritarismo e alla frammentazione delle scuole, laboratori di collaborazione e partecipazione contro l’individualismo sfrenato che ogni giorno viviamo nelle nostre classi. Spesso vediamo come non si riconosca la necessità di luoghi d’aggregazione per gli studenti, percepiamo le nostre scuole quasi come prigioni, nelle quali dover rimanere obbligatoriamente fino al suono dell’ultima campanella. L’apertura di un’auletta autogestita rappresenta invece, non solo la riconquista di un nostro spazio, ma anche l’affermazione di una visione differente di scuola, che rifletta la necessità di collettivizzare le esperienze personali e abbattere l’idea di competizione che permea le nostre scuole. Avere uno spazio fisico, quello dell’aula autogestita, nel quale potersi esprimere liberamente e dare voce alla propria creatività, è la premessa per sviluppare un più ampio spazio di progettualità, per poter parlare realmente di protagonismo studentesco.
Al liceo Salvemini inoltre gli studenti sono riusciti a rivendicare e a ottenere una commissione paritetica. Questo rappresenta un importante un avanzamento sul piano dei diritti per tutti, il sostanziale riconoscimento della centralità degli studenti nella costruzione di una scuola realmente democratica. Ad oggi infatti la rappresentanza studentesca nei consigli di classe e d’istituto è inferiore nel numero e nella capacità d’influenza rispetto a quella dei docenti; non c’è inoltre lo spazio nè il tempo in questi luoghi, spesso ridotti a semplici organi burocratici, per intavolare un confronto serio tra studenti e docenti sui temi della didattica e della valutazione, che rimangono pertanto appannaggio solo ed esclusivo del Collegio docenti. La conquista di uno spazio di discussione paritetica tra docenti e studenti rappresenta la possibilità concreta per quest’ultimi di incidere sull’offerta formativa e sui criteri e i metodi valutativi adottati dalla scuola, rivitalizzando su tutti i piani il ruolo della rappresentanza studentesca. Con organi come questo possiamo aprire oggi una sperimentazione di un nuovo tipo di didattica, che renda partecipi e attivi gli studenti, ponendoci l’obiettivo di coinvolgere sempre più scuole e più studenti in questo processo di cambiamento della vita scolastica.
E’ necessario costruire dal basso modi di stare assieme, pensare e fare scuola radicalmente alternativi a quelli impostici finora. Le aule autogestite dagli studenti e i nuovi spazi di democrazia ottenuti con le battaglie di questi mesi costituiscono reali laboratori di una altra-scuola e di un’altra-società, che dovrebbero essere politicamente presi in considerazione per estendere queste pratiche a quante più città e scuole possibile.
Share
- digg
- technorati
- delicious
- stumbleupon
- myspace
You can leave a response, or trackback from your own site.
No Responses to this article