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Il 13 Maggio boicotta i test INVALSI! 05/05/14

A meno di un mese di distanza dal test d’ingresso per le facoltà a numero chiuso, martedì 13 maggio 2014 verranno somministrati i test INVALSI alle studentesse e agli studenti ...


A meno di un mese di distanza dal test d’ingresso per le facoltà a numero chiuso, martedì 13 maggio 2014 verranno somministrati i test INVALSI alle studentesse e agli studenti frequentanti il secondo superiore.

I test INVALSI (Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema d’Istruzione e formazione) sono prodotti annualmente dall’omonimo ente di ricerca che, grazie al D.L. n.286 dipende economicamente e politicamente dal MIUR, gestisce il Sistema Nazionale di Valutazione, prepara e somministra su base censuaria  i test INVALSI.  A marzo 2013 il Consiglio dei Ministri di un governo dimissionario ha approvato un Regolamento riguardante il Servizio Nazionale di Valutazione istituito nel 2004, attraverso cui: l’INVALSI  consoliderà il proprio ruolo centrale; i test INVALSI verranno introdotti nell’esame di maturità (quest’anno somministrati come indagine campionaria, mentre, a partire dal prossimo anno, faranno punteggio per l’esame di maturità e serviranno come test d’ammissione all’università); e verranno individuati Ispettori Esterni che si occuperanno di visite sul campo nelle scuole.

E’ di duplice natura il fine per il quale il MIUR si avvale dei test INVALSI: da una parte per costruire un preciso modello di scuola antidemocratico, escludente e nozionistico, attraverso una valutazione che fissa gli obiettivi minimi e massimi in termini di “qualità”, dall’altra parte per giustificare le politiche del MIUR stesso, senza potervi incidere realmente. E’, infatti,  interessante notare come al generale calo della qualità dell’istruzione, registrato dai test, siano seguite politiche di tagli trasversali e di smantellamento della scuola pubblica.

Secondo l’Ente di ricerca la finalità dei test sarebbe valutare il sistema scolastico. Eppure, l’INVALSI è l’unico Istituto in Europa a svolgere i test su base censuaria e non campionaria, facendo oltretutto  ammontare i costi a 14 milioni di euro l’anno per la loro somministrazione.  Una cifra inaccettabile se solo si pensa al susseguirsi di tagli trasversali al diritto allo studio, alle condizioni disastrose in cui si trovano l’edilizia scolastica e la scuola pubblica in generale.

I vari governi che si sono susseguiti in questi anni, sia di destra che di sinistra, hanno fatto sì che l’intero sistema scolastico venisse sottoposto alle leggi aziendalistiche del mercato, pensando che in questo modo la scuola potesse divenire più efficiente. La retorica esasperata della necessità di parametri scientifici che vadano a verificare le nozioni di studenti di scuole in cui i programmi didattici sono differenti oltre che a fallire nel proprio intento, soffoca la didattica, le attitudini e  le capacità individuali degli studenti che nei test INVALSI non trovano riscontro. Lo strapotere  assunto dall’INVALSI e la preparazione ossessiva di cui necessitano i test hanno svolto la funzione di promuovere sottobanco una vera e propria “riforma della didattica”. Infatti, a causa del pericoloso meccanismo di premialità che il MIUR intende mettere in campo a seguito dei risultati del test e alla conseguente  allocazione di risorse che deriva da tale classificazione delle scuole italiane, i docenti sono sempre più propensi a dedicare una consistente percentuale di ore di didattica all’insegnamento di ciò che è necessario per superare i test. Coloro che ci rimettono maggiormente sono gli studenti, che si vedono sottrarre i momenti più formativi del proprio percorso scolastico, sostituiti da una forte competizione e da un’attenzione eccessiva al voto.

Spesso, di fronte al rifiuto di questo modello di valutazione ci siamo sentiti rispondere che la nostra è solo paura di essere valutati. Al contrario, noi da anni ci facciamo promotori di un’idea alternativa di valutazione, che non sia più utilizzata come mero strumento di controllo e di punizione, bensì come uno strumento di crescita collettiva e individuale, svincolato dalle logiche di mercato e di competitività che ad oggi la contraddistinguono. Pensiamo che si debba inserire nel processo di valutazione modalità quali l’autovalutazione, la valutazione dello studente verso il docente e  la valutazione narrativa, che vedano i percorsi formativi come processi circolari in cui la valutazione metta in luce le lacune e i punti di forza delle metodologie di insegnamento, dello studente o dell’istituto in generale.

I test INVALSI non sono obbligatori né per i docenti né per gli studenti. L’art. 51 comma 2 del D.L. del 9 febbraio 2012 n.5 annovera le prove INVALSI tra le “attività ordinarie”. Pertanto, anche la somministrazione dei test INVALSI deve essere discussa democraticamente nei collegi docenti, nei consigli di classe e nelle assemblee.

I test sono strumenti di valutazione esterna e in alcun caso possono essere ritenuti utili all’attribuzione di voti ordinari agli studenti. La loro valutazione nei registri di classe contraddice la normativa sulla privacy in merito allo svolgimento delle prove (D.L. n.147/2007 convertito con modificazioni dalla legge n.176/2007).

Nel caso in cui un professore valuti la tua prova INVALSI o minacci di farlo, in allegato puoi scaricare il modulo della vertenza per impedirglielo.

Il 13 maggio boicotteremo i test INVALSI perché:

  • Costosi: ogni anno vengono spesi 14 milioni di euro per la somministrazione dei test, mentre ci viene detto che “non ci sono soldi” per finanziare l’edilizia scolastica o il diritto allo studio;
  • Dannosi: producono una didattica nozionistica che considera gli studenti numeri e non persone. I test sono incapaci di valorizzare le intelligenze di tutte e tutti;
  • Escludenti: sono basati su un concetto di merito sbagliato che ignora le disuguaglianze socio-economiche profonde che ci sono tra gli studenti;
  • Antidemocratici: sono costruiti dal MIUR e dall’INVALSI mentre la valutazione dovrebbe essere un tema costantemente discusso e deciso nelle scuole dal basso.

Il 13 maggio non compileremo a testa bassa dei test di cui non condividiamo né la natura né lo scopo ma con scioperi bianchi, blocchi delle lezioni, flash mob e assemblee fuori e dentro le scuole faremo sentire le nostre ragioni! Facciamo appello alle realtà del mondo scuola, agli studenti e ai docenti tutti : fermiamo la standardizzazione dei saperi, rivendichiamo e pratichiamo modelli di altra-valutazione!

contattaci : unionedeglistudenti@gmail.com / 3490947990 / 0669770332

 


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