STUDENTI IN STAGE – Aumentano gli studenti in stage ma i diritti rimangono inesistenti
Risposta all’articolo di Repubblica del 10/4/2013
( http://www.repubblica.it/scuola/2013/04/10/news/scuola_lavoro-56355745/ )
Negli ultimi anni il numero degli studenti che ha passato gran parte del proprio orario scolastico in un ambiente lavorativo, secondo quanto previsto dall’alternanza scuola – lavoro, è cresciuto costantemente.
L’alternanza scuola – lavoro (la terza area), lanciata dall’allora ministro dell’Istruzione Moratti, sembra che stia vivendo una nuova primavera.
Sempre più studenti intraprendono stage “formativi” nelle aziende e le scuole sembrano essere entusiaste degli esiti di queste esperienze, dai poco più di 90mila del 2010/2011 si è passati agli oltre 189mila del 2011/2012, con un incremento del 110 per cento. Numerosi presidi hanno espresso preoccupazione, la crisi economica si fa sentire e le aziende sembrano sempre meno propense a trovare accordi con le scuole per la programmazione di stage volti alla “formazione” degli studenti.
Tutta l’indagine sui numeri degli studenti impegnati negli stage o i rapporti tra scuole e aziende sembra non tener conto di uno dei problemi principali: i diritti degli studentesse e degli studenti.
Il soggetto in formazione viene catapultato nel mondo del lavoro e dovrebbe essere sotto il controllo di un tutor interno, un docente dell’istituto, e di un tutor esterno, supervisore appartenente all’azienda.
Durante gli stage gli studenti non sono tutelati né dallo Statuto delle studentesse e degli studenti, né dallo Statuto dei Lavoratori, non sono considerati come assunti secondo un regolare contratto, quindi non vengono garantite né il rimborso spese, né la remunerazione.
I tutor spesso sono assenti poiché costretti a seguire un numero eccessivo di studenti, questo comporta un rapporto estremamente superficiale tra studente e tutor che ha enormi conseguenze sul valore formativo di uno stage. E’ necessario infatti che tra studenti e tutor vi sia un confronto costante. Inoltre con i tagli apportati dalla legge 133/08 le ore di flessibilità legate alla formazione professionale sono aumentate a discapito di quelle trascorse a scuola.
Per questo noi da anni lottiamo per far si che in tutte le scuole venga approvato lo Statuto delle studentesse e degli studenti in stage, il quale garantisce i diritti basilari a tutti gli studenti che frequentano stage e momenti formativi all’interno delle aziende.
Lo statuto prevede che le aziende abbiano una copertura assicurativa totale per gli studenti, a differenza dell’attuale sistema di assicurazioni che prevede la copertura solo per danni permanenti o in caso di morte.
Questo è uno strumento fondamentale per far si che gli stage divengano realmente dei momenti formativi e non una possibilità per le aziende di sfruttare gli studenti e le studentesse che intraprendono uno stage. Quando uno studente intraprende uno stage deve essere garantito il rimborso spese, per far si che non possano parteciparvi solo chi può permetterselo.
Un’indagine rivela che però a causa della crisi sarà più difficile trovare aziende disponibili a programmare con le scuole gli stage formativi.
Lo stage è un momento fondamentale per la formazione degli studenti, anche se spesso non funziona e gli studenti tornano a scuola senza aver realmente appreso qualcosa. La sensazione che uno studente ha è quella di essere stati più utili all’azienda rispetto a quanto l’azienda è stata formativa per lo studente. Questo rapporto deve essere invertito il prima possibile.
La battaglia per la difesa dei diritti degli studenti e delle studentesse in stage è prioritaria e fondamentale, in quanto sempre più studenti si trovano ad essere sfruttati dall’azienda, senza essere tutelati, trovandosi catapultati nel mercato del lavoro.