Ripartiamo da Genova
Nell’Italia della crisi c’è per fortuna chi non si arrende. Abbiamo visto in questi anni come si muova e cresca nel paese un desiderio sempre più forte e vivo di partecipare, esserci e dire la propria. Non arrendersi ai diktat dei grandi gruppi finanziari, ai dogmi di rigore e austerità dei governi tecnici, alle violenze che subiscono i nostri territori. E’ questo lo spirito che ci ha portato a organizzare centinaia di assemblee, iniziative pubbliche, dibattiti e conferenze sul tema delle mafie e delle loro vittime, e discutere ancora una volta, in vista del 17 Marzo, data della manifestazione nazionale organizzata da Libera. di come le criminalità organizzate squarcino quotidianamente il tessuto della nostra società, distruggano le comunità, perpetuino violenza e sopraffazione.
Nell’Italia della crisi le mafie sono un problema ancora più grave. Di fronte alle finanziarie lacrime e sangue da decine di miliardi di euro, dà rabbia e umiliazione pensare come il bilancio delle mafie sia stimato a circa 135 mld di euro, e che l’economia sommersa pesi per più di 1/4 nel PIL italiano. Di fronte alla macelleria sociale un ragionamento che ogni governo dotato di un minimo di buon senso dovrebbe adottare è quello di porsi come priorità politica la riappropriazione di tutto ciò che le mafie espropriano ai cittadini e alle comunità.
A Genova eravamo in tanti, un corteo straordinario, sicuramente oltre le centomila presenze in città. A chiudere il corteo un’altro spezzone straordinario, composto da decine di migliaia di studenti giunti da tutte le scuole di Genova e da ogni parte del paese. C’è voglia nel paese di ricordare le vittime di mafia, c’è voglia nel paese di non arrendersi alla criminalità organizzata e alla loro violenza. Tante le bandiera NOTAV come le bandiere NOPONTE nello spezzone ad evidenziare l’importanza di queste lotte che si oppongono anche al giro di appalti illeciti che girano attorno alla costruzione della grande opera. Tante sono infatti le grandi opere che nel paese deturpano il paesaggio, non hanno alcuna utilità economica e vengono costruite solo per garantire gli interessi dei soliti noti. Sullo striscione alla testa del nostro spezzone abbiamo scritto che contro queste grandi opere noi ribadiamo la necessità del riuso dei beni confiscati alle mafie. Di fronte a chi si appropria di ciò che non è suo, bisogna distribuire alla collettività i patrimoni dei mafiosi.
Un’altra parole d’ordine fondamentale era scritta in testa dello spezzone “SAPERI VS MAFIE”, per sancire la fondamentale importanza che la conoscenza ha nel percorso di sconfitta della criminalità organizzata. Solo se si permette di accedere ad un sapere critico, all’educazione alla cittadinanza, ad imparare un lavoro si potranno sconfiggere le criminalità organizzate che covano nell’ignoranza e nella disperazione.
Dopo il corteo si sono trattenute a Genova circa trecento studenti, delegazioni provenienti da tantissime città si sono confrontate nella terza assemblea nazionale della Rete della Conoscenza. Numerosi sono stati in temi discussi, dalle mafie ovviamente al ruolo dei saperi, scuole e università, lavoro e precarietà, la lotta NoTav, il welfare per i soggetti in formazione. Durante l’assemblea è stato inoltre rinnovato l’esecutivo nazionale della Rete della Conoscenza, non possiamo pertanto che salutare chi lascia e fare un grosso augurio a chi intraprende questo nuovo viaggio.
Lo spirito che ci ha spinto in così tanti a scendere per le strade di Genova e a discutere così intensamente dei temi che riguardano il nostro futuro e quindi quello del paese è lo spirito che ci fa ripartire più determinati che mai a cambiare il mondo.