NOVARA – Studenti denunciano il contributo volontario
Il contributo scolastico che ogni anno viene fatto pagare agli studenti non è altro che una tassa facoltativa che dovrebbe essere utilizzata dalle scuole per migliorare l’edilizia scolastica e l’innovazione tecnologica. Le uniche tasse che lo studente è obbligato a pagare sono: Tassa di iscrizione (6,04€), Tassa di frequenza (15,13€), Tassa di Diploma (15,03€). Ai sensi del Decreto legislativo 16 Aprile 1994, n. 297, art. 200, inoltre, l’esonero dal pagamento delle tasse scolastiche può essere consentito per merito, per motivi economici, e per appartenenza a speciali categorie di beneficiari. Questi tipi di esonero valgono per tutte le tasse scolastiche ad eccezione della sola tassa di diploma. Anche gli studenti iscritti al primo, secondo e terzo anno, sono esenti dal dover pagare le tasse erariali, in base al diritto dovere all’istruzione e alla formazione personale.
Non è però quello che avviene a Novara e in Provincia, nonchè in centinaia e centianai di scuole in tutta Italia. Abbiamo contattato, nella nostra provincia, gli studenti e i rappresentanti di numerosi istituti, ed in pochissimi di essi, solamente dopo una sollecitazione da parte degli studenti, viene specificato che questo contributo è facoltativo. Non si tratta quindi di casi isolati, bensì della normalità. In tutte le altre scuole ciò viene omesso, anzi, in molti casi, se uno studente si dimentica di pagare, viene convocato in segreteria, ed esortato al pagamento. Capiamo la situazione disastrosa in cui si trovano i nostri istituti, e sappiamo benissimo che spesso i presidi fanno tutto ciò per coprire i buchi di bilancio lasciati dallo Stato, ma consideriamo questo atteggiamento assolutamente ingiusto. In primo luogo perchè questa tassa non rispetta il principio di progressività, facendo pagare la stessa cifra al genitore disoccupato e a quello agiato economicamente.
Oltre a truffare gli studenti spacciando per obbligatoria una tassa che non lo è (lo stesso MIUR ha specificato la non obbligatorietà del contributo), gli istituti utilizzano i soldi per la normale amministrazione, e non per l’innovazione tecnologica e l’edilizia scolastica. Si continuano così ad avere istituti che cadono a pezzi (è già successo infatti che in alcune scuole novaresi cadessero pezzi di cornicione, per fortuna non provocando vittime) e con laboratori, che dovrebbero preparare lo studente al mondo lavorativo, spesso obsoleti. Siamo convinti che la scuola pubblica vada finanziata attraverso una fiscalità generale fortemente progressiva, la via che si è scelto di imboccare è però quella della privatizzazione: da un lato, con la legge ex Aprea, si prova ad aprire le scuole ai finanziamenti di enti e fondazioni private dall’altro con il “contributo volontario” che a volte sfiora e supera le centinaia di euro, sono già adesso i genitori a pagare di tasca propria la scuola pubblica, a prescindere dalle proprie possibilità economiche. Rivendichiamo una scuola veramente pubblica e di qualità, che il diritto allo studio venga garantito a tutte e atutti: i dirigenti scolastici smettano di attuare questa pratica illecita circa i contributi volontari.
Collettivo Studenti Novara e Provincia