BARI – All’IPSSAR Perotti viene imposto il contributo scolastico: ora basta! 05/03/14
Ancora una volta il contributo volontario è stato imposto, spacciato come obbligatorio. E’ il caso dell’IPSSAR Perotti di Bari, nel quale i moduli di iscrizione privi del versamento del contributo ...
Ancora una volta il contributo volontario è stato imposto, spacciato come obbligatorio. E’ il caso dell’IPSSAR Perotti di Bari, nel quale i moduli di iscrizione privi del versamento del contributo sono stati respinti e restituiti alle famiglie.
Gli studenti hanno più volte denunciato il fatto rivendicando la volontarietà del contributo, ma ogni richiesta è stata ignorata. Non si tratta, fra l’altro, di rivendicazioni prive di basi: basta infatti leggere la circolare ministeriale del 20 marzo 2012 per accorgersi di come ciò sia evidentemente illegittimo ed illegale.
Imporre il contributo volontario significa limitare l’accesso all’istruzione solo a coloro che godono di condizioni economiche tali da potersi permettere il pagamento di tale somma, che al Perotti arriva ai 120 euro, negando esplicitamente il diritto allo studio. Significa escludere dalla scuola, che dovrebbe essere invece “pubblica e aperta a tutti” una larghissima fascia di popolazione, rendendo il mondo della formazione davvero elitario, innalzando ulteriori barriere per l’accesso ai saperi, favorendo la dispersione scolastica e l’inserimento nei meccanismi della criminalità organizzata, problematiche certo non irrilevanti, soprattutto al Sud.
La circolare del marzo 2012 precisa inoltre che i proventi dei contributi possono essere utilizzati solo ed esclusivamente per l’ampliamento dell’offerta formativa: non possono costituire una fonte di sostentamento per la scuola. I numerosi definanziamenti degli ultimi anni hanno messo tutte le scuole nella condizione di “dipendere” dai contributi delle famiglie: questa non può tuttavia essere una giustificazione per l’atto di imposizione.
Come Unione degli Studenti sosteniamo la battaglia delle studentesse e degli studenti del Perotti, e richiediamo pertanto che a tutte le famiglie venga comunicata la volontarietà del contributo, che laddove esso sia stato pagato sotto imposizione venga restituito, che, a prescindere dalle date di scadenza per la presentazione delle iscrizioni, queste vengano accettate anche se prive del versamento, e che ci sia un regime di massima trasparenza rispetto all’utilizzo dei fondi, in modo che questi vengano realmente utilizzati per l’ampliamento dell’offerta formativa, per l’utilizzo dei laboratori, ad oggi con materiale scadente e in generale poco funzionanti.
Crediamo infatti che ogni studente e ogni famiglia debba poter scegliere liberamente, senza alcun vincolo o imposizione e senza il rischio di nessun tipo di ricatto, se pagare o meno il contributo volontario.
La vertenza per la volontarietà di quest’ultimo è un tassello di base e fondamentale nella rivendicazione di scuole accessibili a tutti e nell’abbattimento di tutte le barriere che si interpongono fra gli studenti e il libero accesso al mondo della formazione.
UDS BARI
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