Adozioni dei libri di testo: nessun miglioramento! 05/02/14
La direzione generale per gli ordinamenti scolastici e per l’autonomia scolastica del MIUR con una nota risalente al 9 aprile 2014 ha fornito alle scuole indicazioni in merito alle modalità ...
La direzione generale per gli ordinamenti scolastici e per l’autonomia scolastica del MIUR con una nota risalente al 9 aprile 2014 ha fornito alle scuole indicazioni in merito alle modalità di adozione dei libri di testo di cui tenere conto in vista dell’anno scolastico 2014/2015.
La nota invita le istituzioni scolastiche ad attenersi alle novità introdotte da alcuni provvedimenti legislativi. Tra queste figurano: l’abolizione del vincolo pluriennale di adozione dei testi scolastici e di immodificabilità dei loro contenuti, lo stop alla pratica dei testi consigliati (a meno che non si tratti di approfondimenti specifici o di monografie), la riduzione dei tetti di spesa e la realizzazione diretta di materiale scolastico digitale.
In particolare, quest’ultima novità prevede che i singoli istituti scolastici possano “elaborare il materiale didattico digitale per specifiche discipline da utilizzare come libri di testo e strumenti didattici per la disciplina di riferimento”. Un docente, avente la possibilità di essere aiutato da altri colleghi, avrebbe il compito di supervisionare e garantire la qualità del risultato dal punto di vista scientifico e didattico. L’opera verrebbe condivisa e distribuita gratuitamente all’interno della scuola che l’ha prodotta e, successivamente, resa disponibile a tutte le scuole statali, anche sfruttando le piattaforme digitali preesistenti. Entro la fine del corrente anno scolastico il Ministero emanerà delle specifiche linee guida per incentivare le scuole a produrre i materiali.
Nonostante la premessa della nota in questione identifichi il libro di testo come lo strumento didattico più utilizzato mediante il quale gli studenti realizzano il loro percorso di conoscenza e di apprendimento, il libro viene ancora considerato come il luogo di incontro tra le competenze del docente e le aspettative dello studente.
Da un lato infatti, si penalizzano fortemente le famiglie meno abbienti attraverso la cancellazione del vincolo pluriennale, inaccettabile in un periodo in cui le case editrici con scusa della digitalizzazione speculano sulle nuove edizioni in modo vergognoso. Senza tale vincolo ad oggi sarebbe impossibile anche l’organizzazione di mercatini del libro usato, oggi unica forma utilizzata dagli studenti per abbattere il costo dei libri di testo che, nonostante i diversi tentativi di limitare le spese, ogni anno supera vertiginosamente i tetti di spesa imposti dai diversi ministri.
Dall’altro, quando si elabora la possibilità di autoscrittura dei libri di testo, non viene presa in considerazione la capacità degli studenti di poter contribuire attivamente alla stesura di tali materiali didattici.
Pensiamo che questa sia una questione cruciale nell’ottica dell’apertura di un nuovo orizzonte di protagonismo degli studenti all’interno della vita scolastica.
E’ importante portare avanti iniziative che non solo abbattano i costi delle famiglie e scalfiscano le lobby dei libri di testo, ma anche che sappiano modificare radicalmente l’impostazione didattica in essi contenuti: scrivere a partire dai testi e non dalle vite degli autori, eliminare machismo e etnocentrismo europocentrico dai libri di testo, favorire l’educazione civica e critica, sono tutte possibilità che rischiano di essere sprecate se la costruzione di questi libri non è collettiva e non volta ad una riscrittura acritica di libri meno approfonditi. La scrittura dei libri può invece diventare momento di approfondimento e partecipazione, discussione sulla didattica che si vorrebbe a scuola, partendo da un approccio laboratoriale che renda la lezione una elaborazione finalizzata alla scrittura partecipata, magari divisi in gruppo di lavoro, immaginando collegamenti interdisciplinari e dando centralità all’arte ed alla musica.
Intendiamo avviare a partire dal prossimo anno una campagna nazionale di calcolo e denuncia del superamento dei tetti imposti dal MIUR.
Ogni studente deve poter pretendere non più contentini, ma un reale welfare studentesco che abbatta le forti disparità sociali oggi presenti nella scuola pubblica.
Intendiamo lavorare per modificare la didattica nel merito, anche a partire dalla modifica dei libri di testo, con appelli al mondo della scuola e materiali di approfondimento critico da far girare per tutte le classi del Paese.
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