Veneto – Assessore Donazzan invia vergognosa lettera islamofoba ai presidi 01/10/15
Dopo il dramma di Parigi sono uscite moltissime dichiarazioni vergognose da parte di esponenti della destra xenofoba e islamofoba. Un caso interessante è quello di Elena Donazzan, assessore regionale all’istruzione ...
Dopo il dramma di Parigi sono uscite moltissime dichiarazioni vergognose da parte di esponenti della destra xenofoba e islamofoba. Un caso interessante è quello di Elena Donazzan, assessore regionale all’istruzione del Veneto.
Ci tocca particolarmente in quanto la Donazzan espone esplicitamente non solo la sua idea di integrazione, ma anche di scuola e di rispetto nel diverso; l’assessore ha inviato una lettera (che può essere letta sul suo sito Web) a tutti i presidi della Regione per far discutere di quanto accaduto, “condannando fermamente senza se è senza ma, senza alibi ideologici o assoluzioni autoconsolatorie quanto accaduto ed una cultura che predica l’odio verso la nostra di cultura, la nostra mentalità, il nostro stile di vita fino ad arrivare all’estremo gesto terroristico”.
Insomma, non si tratta solo di condannare l’accaduto, ma anche la stessa cultura che c’è dietro.
Non finisce qui, infatti l’assessore afferma che “che tutti i terroristi sono islamici” e fa una triste associazione, sia nella lettera ai presidi che in suo stato su Facebook, tra le morti di Parigi e un caso di bullismo da parte di un quattordicenne tunisino in Veneto.
Fare un paragone tra un gesto di bullismo e un massacro con armi da fuoco è simbolo di un becero razzismo che non possiamo accettare, specialmente se proveniente da una figura con una certa carica istituzionale. Viene da domandarsi se questo parallelo sia frutto di una strumentalizzazione cosciente dei fatti oppure da una semplice ignoranza: i casi di bullismo sono dilaganti in tutto il paese, non importa l’origine culturale del ragazzo quanto, piuttosto, le condizioni materiali delle famiglie che si riflettono sugli studenti.
In tutta l’Europa crescono i fascismi, il razzismo e un ruolo decisivo sta anche nell’educazione.
Abbiamo sempre ritenuto che la scuola debba essere un luogo laico di confronto, l’educazione dovrebbe essere multiculturale ed interculturale, ma per farlo è necessaria una rottura con quel modello di scuola escludente ed etnocentrico che oggi caratterizza i nostri programmi didattici. Non possiamo che contrastare il modello proposto dalla Donazzan, ovvero “un’educazione collettiva” che mira a far crescere l’odio verso chi crede in un’altra religione o è semplicemente di una cultura diversa dalla propria. L’educazione collettiva di cui abbiamo realmente bisogno è quella capace di rispondere con la valorizzazione positiva della diversità all’odio xenofobo che sta emergendo in Europa, a causa anche delle provocazioni di certi soggetti come l’assessore in questione. Delle religioni diversa dalla cattolica nelle nostre scuole si studia pochissimo, così come delle culture non occidentali; la storia sui nostri libri ha un approccio entocentrico, basato sulla divisione “vincitori” e “vinti” e su un punto di vista estremamente occidentalocentrico; non conosciamo le altre arti;, la poesia contemporanea, la storia. Cresciamo fin da piccoli nel pregiudizio perchè non ci è mai data una prospettiva diversa, non abbiamo mai letto brani di scrittori non occidentali, non abbiamo mai saputo conoscere ed apprezzare le altre culture.
Ad avere una cultura dannosa per la convivenza civile non sono solo i terroristi islamici, ma anche quella destra legata ancora a degli schemi inaccettabili, quella destra che si scandalizza se si smette di fare la messa di fine anno in una scuola a Udine oppure si lascia da parte un presepe in un’altra a Bergamo, ma rifiuta senza discussioni le moschee nelle proprie città. Una destra, come quella del sindaco di Padova Bitonci, che fa requisire manifesti e immagini che raffigurano donne col velo, niqab o burqa che sia. Quella destra che, dunque, subordina qualsiasi altra cultura a quella propria, rientrando nello stesso ordine di idee di un qualsiasi fondamentalista.
Chiediamo che il MIUR intervenga subito e prenda posizione contro quanto è stato inviato ai dirigenti scolastici della Regione Veneto da parte dell’assessore.
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