TRIESTE – 14N 4000 studenti in piazza 11/15/12
TRIESTE – 4000. Quattromila in piazza. Strade bloccate. Scuole svuotate. Assieme ad altre centinaia di migliaia, unite nello sciopero generale europeo. Per dire no ad una scuola in vendita, per ...
TRIESTE – 4000. Quattromila in piazza. Strade bloccate. Scuole svuotate. Assieme ad altre centinaia di migliaia, unite nello sciopero generale europeo. Per dire no ad una scuola in vendita, per rivendicarne una pubblica per tutte e tutti. Per dire no ad un’Europa in vendita, che impone agli stati patti come il “fiscal compact”, e pareggiare il bilancio per risanare una crisi causata dalla speculazione delle banche, folle e sregolata, tagliando ancora su servizi pubblici, istruzione, sanità e diritti. Per rivendicare una società in cui i nostri diritti non siano solo carta, in cui le nostre vite non siano condannate alla precarietà, in cui saperi e beni comuni non siano merce per il profitto di pochi. Per dire no alla distruzione dell’istruzione. Per dire che vogliamo scuole sicure che non cadano a pezzi.Per dire no alla repressione del dissenso, repressione che neanche stavolta è venuta a mancare: un’ ingiustificabile carica, un’aggressione repressiva, nei confronti di studenti di quindici anni. Come a Torino. Come in tutta Europa. La rabbia monta, i governi reprimono. Ma non si può fermare, ciò che sta crescendo. E’ una lotta primitiva per i propri diritti fondamentali che man mano ci vengono sottratti, diritti cui non si può rinunciare. Non si può rinunciare al proprio futuro. E in 4000 abbiamo percorso la città, manifestando e dicendo la nostra, prima nelle assemblee, poi nelle strada e nelle piazze, e sotto i palazzi di istituzioni quali comune e prefettura, mute e sorde, ma difese da cordoni di polizia. E poi ancora, avanti, fino all’Ufficio Scolastico Regionale. Per dire No ai nuovi tagli regionali del 40% a scuola e università, per dire no all’Invalsi, per dire NO all’Aprea, costringendo la dottoressa Beltrame a prendere parola sulla scuola che sotto il suo controllo sta venendo progressivamente demolita. Dopo un’assemblea pubblica, abbiamo rilanciato la mobilitazione. La scuola non si vende.
La mobilitazione è partita, ha portato in piazza centinaia di migliaia di studenti, e presto torneremo a farci sentire. Non ci fermeremo.
Unione degli Studenti Friuli Venezia Giulia
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