7 ottobre: studenti in piazza per la democrazia 07/31/16
Questo autunno come studentesse e studenti dobbiamo affrontare delle battaglie importanti: il Governo dovrebbe concretizzare le deleghe contenute all’interno della Buona Scuola su temi nodali per gli studenti come il ...
Questo autunno come studentesse e studenti dobbiamo affrontare delle battaglie importanti: il Governo dovrebbe concretizzare le deleghe contenute all’interno della Buona Scuola su temi nodali per gli studenti come il diritto allo studio, la valutazione e l’istruzione tecnica e professionale.
Le diseguaglianze da nord a sud si ampliano, aumentano i dati sulla dispersione scolastica, ma ancora non ci sono risorse per garantire l’accesso allo studio. Solo “spot” a pochi mesi dalla scadenza per l’ approvazione delle deleghe, ma noi siamo stanchi di aspettare, sappiamo cosa vogliamo ed è l’istruzione gratuita e di qualità per tutti, una scuola democratica e che si confronti con il mondo del lavoro senza subirne le storture.
E’ in corso una vera e propria contrazione dei diritti sociali e con il referendum costituzionale si vuole certificare la svolta verso la governabilità in sfavore di processi democratici reali. Infatti il Governo non ha mai dimostrato la volontà politica di confrontarsi con coloro che si sono mobilitati contro la Buona Scuola, nonostante questi abbiano avanzato proposte molto più lungimiranti di quelle presenti all’interno della legge 107.
Da anni abbiamo dimostrato il bisogno e la necessità di riprendere un ruolo centrale nel processo decisionale del paese. Di fronte all’atteggiamento antidemocratico del governo, dovremo riportare nelle scuole e nelle piazze il tema centrale della democrazia.
Partiremo da quei diritti violati tutti i giorni nei luoghi della formazione, attraverso la consultazione studentesca nazionale per definire i nuovi diritti.
La nostra è una battaglia per il Paese intero: per l’emancipazione collettiva dalla condizione di subalternità a cui siamo stati relegati.
Per questo il 7 ottobre saremo in tutte le piazze del paese per dire che la questione democratica è anche una questione di redistribuzione della ricchezza. Vogliamo riprendere protagonismo nelle scuole e partire da queste per cambiare il paese. Mettendo al centro i bisogni materiali degli studenti e le disugualianze nella società per rivendicare più potere decisionale e dire no alla riforma costituzionale.
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