PEPPINO E' VIVO!

Quando entri nella casa di Peppino scopri che pochi metri quadri possono racchiudere decenni di sogni, di studi, di idealità, di impegno costante.
Appena entri sulla destra campeggia un manifesto di Democrazia Proletaria che ricorda un compagno caduto per liberare la sua terra.
Al secondo piano c’è poi la camera da letto ed una libreria in cui campeggiano volumi di Majakoskij, Lenin, Schopenauer, Bakunin e tanti altri.
Segno dell’epoca in cui tantissimi ragazzi e ragazze affondavano i loro pensieri in migliaia di righe che racchiudevano pensieri, approfondimenti di vita, sogni.
Il sogno di Peppino era di liberare la sua terra dallo strapotere della cosca Badalamenti e soprattutto di lavare via l’alone dell’omertà che colpiva la maggioranza dei cittadini di Cinisi: per farlo Peppino usa la politica, in modo irriverente ma straordinariamente amaro, con manifestazioni di piazza e poi con Radio Aut.
Peppino era scomodo e viveva da scomodo nella sua famiglia, legata alla criminalità organizzata da gradi di parentela molto stretti.
Veniva visto come un sovversivo dagli avversari e come un caro compagno di lotta dai tanti giovani che in quegli anni nella pianure attorno a Palermo avevano dato avvio ad un movimento teso a scuotere le coscienze collettive.
Oggi quel movimento non c’è più ma c’è chi come noi ha ancora voglia di non mollare e resistere al destino che ci rende sudditi involontari di un Potere che ha la forma di una piovra a tentacoli.

A maggio, come da trent’anni ormai, a Cinisi si terrà il Forum Sociale Antimafia 2008 ed il 9 maggio, giorno in cui Peppino fu fatto saltare in aria dopo essere stato picchiato a sangue e legato ai binari.

Per anni la giustizia italiana non ha voluto riconoscere la matrice mafiosa dell’uccisione, facendola a torto passare come suicidio di un pazzo sovversivo.
Il 9 maggio saremo presenti in piaza con le nostre bandiere con nel cuore il sacrificio di Peppino, dei lavoratori e delle lavoratrici di Portella dlla Ginestra, di Falcone e di tutti coloro che sono caduti per un solo semplice ideale. Vivere in una terra libera.

In tutte le scuole esponiamo striscioni con su scritto “La Mafia è una Montagna di Merda!” per far sentire alla criminalità organizzata che noi prima o poi li annienteremo alla radice.

Tito Russo
resp. naz. Legalità e otta alle mafie
Unione degli Studenti

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Categorie: Antimafia
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