Mobilitiamoci in tutta Italia il 28 Ottobre!
Stiamo promuovendo in tutta Italia una mobilitazione studentesca nazionale per il giorno 28 ottobre. Questa volta non vogliamo mobilitarci “solo” sulla riforma Moratti. Non basta, non è sufficente. I problemi della scuola sono anche altri, e vanno ben oltre la riforma Moratti. La situazione concreta di disagi che avvertiamo nelle nostre scuole è determinanta da tanti fattori, tutti insieme ci dicono che la scuola così come è non va bene e va cambiata.
Le nostre scuole sono luoghi dove noi studenti non ci sentiamo felici. Non ci sentiamo felici di imparare perchè la nostra scuole si limita ad essere un luogo in cui ci insegnano spesso solo nozioni e ci ossessionano con compiti ed interrogazioni. Non c’è molto spazio per le discussioni, non c’è molto spazio per far emergere le nostre idee, i nostri pensieri. E soprattutto non c’è, spesso, alcuna volontà di aprire le nostre scuole a ciò che accade nel mondo. Perchè, per esempio, non possiamo fare delle lezioni sulla situazione irachena o sul medio oriente, perchè non possiamo studiare la storia della civiltà arabo-islamica, oppure il funzionamento dell’Onu? Oppure semplicemente affrontare a scuola il tema-tabù della sessualità e andare oltre il ridicolo opuscoletto della Moratti che ci dice che per evitare gravidanze è sufficente astenersi dal sesso?
E poi le nostre scuole continuano ad essere in troppe città italiane dei garage, oppure degli ex condomini o ex ospedali con aule piccole, senza rampe per disabili, senza misure di sicurezza, con pochi bangni, senza biblioteche, senza palestre, senza alcuna possibilità di ospitare un’aula autogestita. Senza dimenticare i casi limite di scuole dove piove perfino nelle aule.
E poi non ne possiamo più di queste scuole grigie monocolori, dove ci insegnano l’autoritarismo e ci insegnano che è bene non contraddire il tuo prof. o il tuo preside (pena il 6 in condotta, valido per la bocciatura), dove ci insegnano che devi parlare solo se interrogato, dove ci insegnano che protestare per una scuola diversa, per un mondo diverso è solo una perdita di tempo, o, peggio ancora, un atteggiamento sovversivo ed estremista. Sappiamo che non è dovunque così, ma in troppi troppi casi è ancora così.
Noi vogliamo cambiare la nostra scuola da tutti questi punti di vista. Vogliamo poter colorare le nostre aule, vogliamo poter andare oltre i programmi di studio e e affrontare a scuola i problemi della società, vogliamo poter dare più spazio alla nostra creatività e al nostro protagonismo, vogliamo poter aprire la scuola al mondo.
E’ per questo che le nostre manifestazioni del 28 ottobre, non saranno soltanto cortei. Ma saranno anche azioni simboliche che facciamo percepire all’esterno i nostri disagi. Organizzeremo “lezioni fuori dalle scuole” con tanto di banchi e sedie nelle piazze e nelle strade per simboleggiare una scuola che deve aprirsi al mondo e alla società. Organizzeremo “pedinamenti” dei nostri presidi e dei nostri prof. con delle videocamere, per fargli capire il disagio che proviamo ad avere le telecamere a scuola che ci spiano come il grande fratello, 24 ore su 24. Dobbiamo essere provocatori, dobbiamo far capire che le nostre manifestazioni non sono perdite di tempo, ne voglia di non andare a scuola. Noi a scuola ci vogliamo andare, ma vogliamo ritrovare il piacere di impare, non la costrizione.
In tante città il 28 ottobre ci saranno delle manifestazioni: dalla Sicilia al Trentino, dalla Puglia al Piemonte, dalla Campania alla Toscana. Nei prossimi giorni su queste pagine avrete l’elenco completo delle inziative promosse dalle Uds locali. Per mettervi in contatto con loro è sufficiente andare sulla cartina geografica in homepage e cercare la sede dell’Uds a voi più vicina. Nel caso nella vostra città non ci sia l’Uds potete provare a contattarci, vi aiuteremo a mettere in piedi delle inziative, delle manifestazioni anche nelle vostre città.
