Libri scolastici? Costeranno di più
Le tasche delle famiglie italiane saranno sempre più vuote nei prossimi anni quando si arriverà al momento dell’acquisto dei libri di testo scolastici. Questa triste certezza si evince dalla circolare del MIUR n.378 pubblicata il 25 gennaio dove si dice che dall’anno scolastico 2014/2015 cadrà il blocco ( sei anni per le scuole secondarie di I e II grado e cinque per le primarie) sulle adozioni dei testi scolastici che così potranno essere cambiati anche ogni anno dagli insegnanti. Le lobby delle case editrici vincono ancora una volta.
Siamo tornati indietro di quattro anni. Infatti era stato proprio l’ex Ministro Mariastella Gelmini con un Comunicato Stampa del 24/08/2009 a preannunciare un -30% sui libri scolastici grazie a misure come l’introduzione dei tetti di spesa per le scelte dei libri da parte degli insegnanti, l’utilizzo dello stesso libro per 6 anni nelle scuola secondaria e la possibilità di scaricare l’ebook del libro da internet. Misure evidentemente non andate pienamente in porto, basti ricordare le spese che hanno dovuto sostenere le famiglie all’inizio di quest’anno. Federconsumatori aveva tracciato una media di 1.233,00 € per un ragazzo del primo liceo per l’acquisto di libri, dizionari, corredo scolastico e ricambi.
Non è bastato alle lobby degli editori l’innalzamento dei tetti di spesa contenuto nei decreti 42 e 43 dell’11 maggio 2012, che, dalle indagini del Codacons, avevano confermato un aumento da 2 a 6 euro a seconda dell’istituto e un ulteriore possibile scatto del 10 % che delineava una stangata di 44 euro rispetto all’anno precedente. Infatti, nella seconda sezione della circolare del MIUR si dicono queste parole in riferimento alle adozioni per l’anno scolastico 2013/2014:
“Particolare attenzione merita, invece, per l’anno in corso, l’eventuale sostituzione dei libri di testo già in uso, tenuto conto che il medesimo articolo 11 dispone, ma solo a decorrere dal 1° settembre 2013, l’abrogazione dell’obbligo, previsto dall’articolo 5 dalla legge n. 169/2008, di mantenere in adozione gli stessi testi scolastici per un quinquennio nella scuola primaria e per un sessennio nella scuola secondaria di I e di II grado.”
In queste righe si delinea una bella stangata per le famiglie che troveranno sempre più difficoltà nel risparmiare attraverso mercatini del libro usato o semplicemente non potranno garantire il classico passaggio dei libri dai fratelli maggiori a quelli minori. È evidente a tutti il regalo consegnato alle case editrici, che, in un periodo di crisi di vendite, hanno pensato bene di lucrare maggiormente su quelli scolastici, fonte di guadagno certo.
Ma la circolare contiene altri regali per le case editrici. La circolare ci aiuta ancora: “Le innovazioni introdotte dall’articolo 11 della legge n. 221/2012, contenente ulteriori misure per la crescita del Paese, prevedono, per le nuove adozioni, a decorrere dalle scelte effettuate nell’anno scolastico 2013-2014, a valere per l’anno scolastico 2014-2015, libri di testo in una nuova versione digitale o mista (costituita da un testo in formato cartaceo e da contenuti digitali integrativi, oppure da una combinazione di contenuti digitali e digitali integrativi).Tale obbligo si applica tuttavia a partire, progressivamente, dalle classi prima e quarta della scuola primaria, dalla prima classe della scuola secondaria di I grado e dalla prima e dalla terza classe della scuola secondaria di II grado.”
Che significa in poche parole? Significa che le adozioni dei libri digitali o misti (costituiti da un testo in formato cartaceo e da contenuti digitali integrativi, oppure da una combinazione di contenuti digitali e digitali integrativi) non saranno solamente ritardate ma di fatto bloccate. Infatti “il passaggio ai libri di testo nella nuova versione digitale, da realizzare gradualmente a decorrere dalla adozioni per l’anno scolastico 2014/2015, richiederà in ogni caso l’adozione di un apposito decreto ministeriale che ne definisca le caratteristiche tecniche.” Di fatto si rinvia ad una nuova circolare ministeriale del prossimo Governo e intanto si ritarda di un anno l’innovazione dei libri digitali e misti. Non sosteniamo certo che dalla digitalizzazione forzata possa essere abbattuto il caro-libri in un colpo solo; sappiamo bene che prima è necessario abbattere il digital divide ancora alto nel nostro paese, avviare corsi di formazione per i docenti sull’utilizzo delle nuove tecnologie, assegnare tablet in comodato d’uso quinquennale e investire garantire nelle scuole un maggior numero di pc per garantire l’aggiornamento dei contenuti dei libri.
Per ora purtroppo abbiamo solo una certezza: questo rappresenta un nuovo attacco al diritto allo studio delle studentesse e degli studenti del nostro paese.