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Studenti in piazza il 13 ottobre, contro disugualianze e sfruttamento! 08/30/17

Siamo stanchi di subire le scelte prese dall’alto sull’istruzione e su ambiti fondamentali delle nostre vite. L’anno appena trascorso ci consegna un ulteriore attacco alla formazione: l’approvazione delle deleghe della ...


Siamo stanchi di subire le scelte prese dall’alto sull’istruzione e su ambiti fondamentali delle nostre vite.

L’anno appena trascorso ci consegna un ulteriore attacco alla formazione: l’approvazione delle deleghe della Buona Scuola rappresenta l’ennesimo atto autoritario con cui questo Governo palesa la continuità con l’anno precedente: dall’introduzione dei test Invalsi obbligatori per l’esame di stato, alle aumentate difficoltà economiche date dal caro scuola, è necessario mettere al centro il tema dell’istruzione.

Le ultime dichiarazioni della Ministra Fedeli non fanno che provare a “normalizzare” la rabbia che gli studenti hanno espresso per le loro condizioni: una scuola sempre più costosa, terzultima per investimenti in istruzione. L’ABC della Ministra prevede tante dichiarazioni spot, investimenti irrisori sul diritto allo studio ed edilizia scolastica, l’innalzamento dell’obbligo scolastico a 18 anni, la riduzione delle scuole secondari di secondo grado a 4 anni. Crediamo che la scuola non possa essere utilizzata come strumento mediatico, il ripensamento della scuola deve prevedere una fase costituente che interroghi tutte le componenti della stessa. Non crediamo nelle “rivoluzioni passive” che guardano ai risultati senza considerare i processi: riordino dei cicli, obbligo scolastico, rappresentanza studentesca, accessibilità, sono temi su cui da anni studentesse e studenti scendono in piazza ed occupano scuole senza mai essere presi in considerazione, adesso è il tempo dell’azione.

Non solo contestiamo l’impianto della 107 e ne pretendiamo l’annullamento, ma vogliamo ripensare la scuola: gratuita, inclusiva, partecipata!

E’ arrivato il nostro momento. Nella data del 13 Ottobre intendiamo astenerci dalle nostre attività, compresa quella dell’alternanza scuola-lavoro per mandare un messaggio forte: l’ultimo anello della catena è quello più debole ma anche quello in grado di spezzarla.

Lo sciopero degli studenti in alternanza è una provocazione, un esperimento che parte dalla necessità di lanciare un grido d’allarme rispetto ad un metodo didattico che è diventato un canale di sfruttamento del lavoro gratuito. Sarà uno sciopero dell’alternanza e sull’alternanza: vogliamo astenerci dallo sfruttamento e coinvolgere tutte le componenti della scuola e del mondo del lavoro, la condizione di sfruttamento che ci accomuna deve essere l’elemento che ci permette di rialzare la testa. Vogliamo decidere sui percorsi di alternanza scuola- lavoro e che questi siano realmente formativi, sarà un ribaltamento di spazi e tempi della mobilitazione stessa, non ci fermeremo davanti all’approvazione della carta dei diritti che nasconde solo “doveri” per gli studenti: il rapporto tra formazione e lavoro nel nostro paese deve vedere il coinvolgimento delle parti sociali!

Vogliamo liberarci dai ricatti e dalle disuguaglianze, per liberare il sapere! Il 13 ottobre ci riprenderemo il nostro tempo!



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