SCUOLA, PROFUMO PROSEGUE SCELTE ILLEGITTIME SULL’ INVALSI 02/04/13
A metà mese il Consiglio di stato ha preso in esame il nuovo regolamento nazionale del sistema di valutazione, già approvato dal Consiglio dei ministri il 24 agosto, e pur ...
A metà mese il Consiglio di stato ha preso in esame il nuovo regolamento nazionale del sistema di valutazione, già approvato dal Consiglio dei ministri il 24 agosto, e pur individuandovi alcune pesanti criticità, ha dato il suo parere positivo non bloccando l’iter legislativo del provvedimento che è stato pertanto approvato lo scorso 29 Gennaio dalla VII Commissione permanente in Senato. Il ministro Profumo ha immediatamente provveduto a nominare le Presidenze e i consigli d’amministrazione degli enti di ricerca che sono centrali per il nuovo SNV, INVALSI E INDIRE , nonostante le poche settimane che ci separano dal voto.
C’è stata un accelerazione politica per l’approvazione del nuovo regolamento di valutazione che, con la chiamata pubblica alle candidature per INVALSI E INDIRE si palesa per quello che è. Il ministero, benchè dimissionario, è evidentemente intenzionato a proceder sul tema della valutazione, ignorando le voci di protesta levatesi sul tema in questi anni e provando a porre dei vincoli forti e duraturi al prossimo governo sul ruolo dell’INVALSI e sul modello di valutazione da costruire nel Paese .
Il nuovo Servizio nazionale di valutazione non mette in discussione ma anzi mira a rafforzare il modello di valutazione imposto in questi anni alle scuole con l’introduzione dei test INVALSI, un modello costoso e non politicamente indipendente dal MIUR, dannoso dal punto di vista delle ricadute didattiche, incentrato sul controllo sic et simpliciter di studenti, docenti e istituti. Il regolamento approvato dimostra una fiducia assoluta nell’oggettività di questo modello e riformula l’intero sistema proprio a partire dalla figura dell’INVALSI, cui riserva il compito di coordinare il lavoro e deciderne le linee guida senza accennare alla necessità di renderlo un ente terzo dal ministero. La fretta di Profumo nella nomina delle presidenze degli enti di ricerca non solo desta sospetti ma conferma l’atteggiamento di sordità avuto dal dicastero nei confronti delle proteste e delle rivendicazioni.
Intanto la campagna elettorale procede spedita, mettendo il tema dei saperi ai margini del dibattito e usando i giovani e le condizioni dei lavoratori come orpelli retorici ai programmi, benchè questi siano quei temi su cui il prossimo governo dovrà saper dare nell’immediato un vero segnale di inversione di tendenza. La valutazione in questi anni si è fatta vero e proprio strumento politico di gestione della crisi: pensiamo alle agenzie di rating e all’influenza che hanno avuto dal 2008 ad oggi sulle scelte politiche dei Paesi, pensiamo alla falsa bussola della“fiducia dei mercati” che orienta, e in realtà giustifica, la macelleria sociale prodotta dall’austerità europea, pensiamo all’attenzione spropositata profusa dalla Commissione Europea,dalla Gelmini e, non ultimo, da Monti alla valutazione dei sistemi scolastici, per poterli plasmare proprio in base alle esigenze di mercato. Sulla valutazione scolastica si gioca una partita importante, che determinerà quanto scuola e università nel nostro Paese saranno subordinati alle logiche del profitto e ai diktat del neoliberismo, trasformerà in modo più in generale la cultura di un Paese cui si sta raccontando che la privatizzazione dell’istruzione è funzionale alla valorizzazione del merito.
Crediamo che non sia seria una valutazione di sistema che si serve di test censuari e non campionari, che valuta indistintamente le scuole, gli studenti e i docenti e che non si pone il problema di condividere con questi i criteri e i metodi di valutazione. Rivendichiamo una valutazione narrativa che sia capace di accrescere la nostra capacità di interpretazione del sistema-scuola e che non si limiti a schedare gli studenti. Finchè la situazione non cambierà continueranno in maniera espansiva le iniziative di boicottaggio dei test. Chiediamo che si rimandi la nomina dei presidenti e che venga bloccato l’iter d’approvazione del regolamento del nuovo servizio nazionale di valutazione”
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