Genova: Il “Bergese” dice no agli Invalsi 05/10/11
Oggi, Martedì 10 Maggio, gli studenti e le studentesse dell’Istituto Professionale Nino Bergese hanno partecipato numerosi all’azione di boicottaggio delle prove INVALSI, che ha coinvolto centinaia e centinaia di studenti e studentesse delle ...
Oggi, Martedì 10 Maggio, gli studenti e le studentesse dell’Istituto Professionale Nino Bergese hanno partecipato numerosi all’azione di boicottaggio delle prove INVALSI, che ha coinvolto centinaia e centinaia di studenti e studentesse delle classi seconde dei Licei e degli Istituti Tecnici e Professionali di Genova. Noi studenti degli Istituti Professionali riteniamo che i milioni di euro investiti in questo genere di “prove” potrebbero e dovrebbero essere invece investiti a fondo perduto nella scuola pubblica. Riteniamo inoltre molto offensivo e forse addirittura provocatorio proporre test statistici basati sulla nozionistica e di dubbio scopo pratico ed utile, proprio a seguito degli ingenti tagli in termini di finanziamenti, cassa-integrazioni e licenziamenti di personale docente, ATA e dirigenti. Il nostro Istituto è in pessime condizioni strutturali, gli interventi necessari alla sua messa a norma di sicurezza sembrano essere considerati uno spreco di utili, utili che poi vengono copiosamente investiti per spese militari, ad esempio. Nella nostra situazione, e in alcuni casi addirittura in una situazione ancora peggiore, sono molte altre scuole a Genova. Noi studenti non intendiamo essere presi in giro ulteriormente. I fondi destinati alla didattica dei laboratori, ai docenti di sostegno, alle spese basilari della scuola scarseggiano sempre di più quando sappiamo che solo al nostro istituto il Ministero stesso deve circa 800 000€ accumulati negli anni in seguito alle varie Finanziarie e ai vari investimenti alla scuola pubblica.
Senza tanti giri di parole: prima dateci i soldi che ci spettano, poi investite sulla scuola pubblica, e POI pensate a organizzare test statistici che abbiano uno scopo preciso e condiviso dal mondo accademico.
Oggi, circa il 70% dei quesiti INVALSI sono stati annullati con scritte innegganti alle nostre squadre di calcio preferite o amari commenti sull’operato del Governo e del Ministero. Altre sono state consegnate in bianco e ad altre ancora il codice identificativo dello studente è stato strappato via dal foglio o oscurato.
Su circa 100 studenti di seconda, circa 70 hanno boicottato i test. Oggi abbiamo risposto così all’ennesima bieca provocazionedi coloro che dovrebbero investire su di noi. Noi studiamo per poter entrare il prima possibile nel mondo del lavoro, in un settore nel quale l’Italia ha sempre eccelso, cioè il Turismo e la Ristorazione. Noi abbiamo voglia di lavorare ad alti livelli. Non abbiamo altro tempo da perdere negli inutili e provocatori sprechi di soldi operati dal nostro Governo.
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