Campagna sull'antiproibizionismo 07/26/04
La cannabis è molto diffusa tra i giovani grazie ai suoi effetti che vanno dalla rilassatezza, alla maggior socialità e talvolta euforia o riso incontrollato. La Cannabis è semplicemente una ...
La cannabis è molto diffusa tra i giovani grazie ai suoi effetti che vanno dalla rilassatezza, alla maggior socialità e talvolta euforia o riso incontrollato. La Cannabis è semplicemente una varietà della CANAPA, pianta dai mille utilizzi che fino a pochi decenni fa i nostri nonni coltivavano per fare vestiti, tessuti, olio.
La cannabis è molto diffusa tra i giovani grazie ai suoi effetti che vanno dalla rilassatezza, alla maggior socialità e talvolta euforia o riso incontrollato. La Cannabis è semplicemente una varietà della CANAPA, pianta dai mille utilizzi che fino a pochi decenni fa i nostri nonni coltivavano per fare vestiti, tessuti, olio.
CAMPAGNA SULL’ANTIPROIBIZIONISMO
CANNABIS
La cannabis è molto diffusa tra i giovani grazie ai suoi effetti che vanno dalla rilassatezza, alla maggior socialità e talvolta euforia o riso incontrollato. La Cannabis è semplicemente una varietà della CANAPA, pianta dai mille utilizzi che fino a pochi decenni fa i nostri nonni coltivavano per fare vestiti, tessuti, olio.
DANNI: La cannabis viene normalmente fumata insieme al tabacco. Quindi i possibili danni sono soprattutto per il sistema respiratorio, in quanto avviene un’inalazione di fumo. Se si volesse fare un paragone con una sigaretta possiamo dire che una canna di hashish mediamente equivale a 4 sigarette di tabacco (il fumo è trattenuto più a lungo ed è più caldo e comunque perché non si utilizza il filtro come una sigaretta di tabacco). Aumentare il dosaggio dà sempre maggiore sonnolenza, ed è più facile il così detto “collasso”: pallore, sudore freddo, nausea, capogiri. Il rischio di overdose è nullo: si stima che per avere un overdose da cannabis bisognerebbe assumere una quantità pari a 1,5 kg (più o meno 800 canne), ma la morte in questo caso sarebbe da attribuirsi ancor prima all’intossicazione da monossido di carbonio. Il rischio che da canna si passi ad altra droga è dimostrato essere statisticamente nullo.
CONSIGLI: State attenti se avete intenzione di ingerirla. E’ impossibile controllarne gli effetti ed è impossibile espellerla nel caso in cui ci dovessero essere disturbi, invece fumandola è possibile smettere ai primi disturbi. Se qualcuno si sente male è opportuno farlo rimanere calmo, aiutarlo a sdraiarsi senza accrescere la sua ansia con un’eccessiva apprensione, fargli bere un po’ di acqua con zucchero. Dopo 30 minuti al massimo tutto passerà.
CHE TIPO DI DIPENDENZA CREA: La cannabis non crea dipendenza fisica ma in dosi elevate e in persone e contesti particolari può creare una lieve dipendenza psicologica.
COCAINA
Fa parte di quelle sostanze che vanno sotto il nome di stimolanti. Gli stimolanti sono farmaci che migliorano l’umore, risvegliano l’intelletto e rendono più vigili. Le differenze tra le diverse sostanze stimolanti sono sottili, ad esempio la caffeina non provoca euforia
come la cocaina o le anfetamine. Proviene dalle foglie di coca, pianta d’origini Sud Americane, dalla cui macerazione si crea la “pasta di coca”.
DANNI: Se sniffata c’è il rischio di perforare il setto nasale. Se fumata crea gravi problemi
polmonari che si manifestano con dolore toracico, difficoltà respiratoria e febbre. Altri effetti legati all’abuso sono l’insufficienza cardiaca, libido soppressa, danni alla fertilità, depressione, stanchezza, anoressia, insonnia, repentino cambiamento di umore. Dal momento che gli effetti sono molto brevi, si corre il rischio di assumere troppa sostanza attiva in poco tempo. Alcuni esperti ritengono che bastano 20 grammi di coca pura sniffata per causare la morte, che avviene per arresto cardiaco o paralisi respiratoria.
Essendo uno stimolante, anche la cocaina può portare alla psicosi da stimolanti come le anfetamine.
CHE TIPO DI DIPENDENZA CREA: Fortissima dipendenza psicologica. Si crea una tipo di comportamento definito “compulsivo” (cioè un’azione istintuale ed irrefrenabile), che può determinare, anche a distanza di anni dalla disintossicazione da cocaina o crack, un improvviso desiderio di “rifarsi”. Può provocare anche dipendenza fisica. Si crea facilmente anche tolleranza, cioè c’è sempre un maggiore bisogno di aumentare le dosi per avere gli stessi effetti.
LSD E ALLUCINOGENI
COSA E’: La scoperta dell’LSD risale ad alcune ricerche compiute a partire dal 1938 da Hoffmann. Di solito si presenta sotto forma di francobolli, di cartoncini, di pezzetti di carta assorbente. L’LSD è una delle sostanze psicoattive più potenti che si conosca.
EFFETTI : Gli allucinogeni modificano la percezione della realtà e provocano allucinazioni e illusioni, possono far sentire suoni e far vedere cose che non ci sono o che sono diverse dalla realtà. L’LSD non dà dipendenza fi sica né assuefazione ma genera una fortissima tolleranza: la stessa sostanza assunta dopo pochi giorni non fa più lo stesso effetto e si tende quindi a fare uso di quantitativi maggiori.
RISCHI : In caso di “brutto viaggio” possono verificarsi irrigidimento muscolare, tachicardia, stati di ansia acuta, attacchi di panico, paranoia, deliri di persecuzione, paura di perdere il controllo. Gli allucinogeni possono provocare psicosi e fl ashback: anche a distanza di tempo il trip ritorna improvviso e inaspettato. Si può manifestare incapacità
ad esprimere pensieri concreti e coerenti, una riduzione delle capacità associative e difficoltà mnemoniche. Se si esagera con l’uso si potrebbe entrare in uno stato psicotico cronico. In caso di “bad trip”: rassicurare costantemente la persona, non contraddirla, cercare di riportarla alla realtà facendo domande semplici. Chiamare il 118.
ECSTASY & PASTICCHE
L’Ecstasy è un composto sintetico, generalmente spacciato in pasticche colorate o capsule, molto più raramente in polvere. La sostanza principale in essa contenuta è l’MDMA ma in alcune pasticche sequestrate sono state trovate tracce di LSD, ketamina, anfetamina, mentre in altre non è stato rilevato alcun tipo di droga. In realtà calarsi una pasticca è un salto nel buio, non si sa quello che si prende. L’MDMA (la sostanza principale della pasticca) veniva utilizzata negli anni ‘60, in situazioni terapeutiche protette, come coadiuvante nella psicoterapia di gruppo perché produce percezioni di fiducia nell’altro, empatia e socializzazione. L’ecstasy che si trova sul mercato, tuttavia, non è mai MDMA puro ma è sempre mescolato, in combinazioni diverse, con altre
sostanze.
DANNI DIRETTI: L’MDMA provoca un forte aumento della pressione sanguigna e può causare la morte in soggetti con scompensi cardiaci, renali o epatici. A dosaggi multipli si possono presentare tachicardie, capogiri, irrequietezza, svenimenti, crampi, a lungo andare possono comparire sintomi semi-permanenti come ansia, depressione, attacchi di panico, aggressività, difficoltà di concentrazione, paranoia allucinazioni. L’ecstasy provoca un elevato aumento della temperatura corporea e della sudorazione. Per ridurre il rischio di morte per “colpo di calore” è importante bere acqua in grande quantità, anche se non si avverte la sensazione di sete. Insomma è chiaro che è molto meglio evitare di prenderle.
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