12 dicembre 1969: Per non dimenticare. 12/12/11
Milano. 12 dicembre 1969. Passeggiando dal Duomo, compiendo pochissimi passi, si arriva a Piazza Fontana. Sono le 16:37, le luminarie istallate in vista delle festività natalizie e il mercato che ...
Milano. 12 dicembre 1969. Passeggiando dal Duomo, compiendo pochissimi passi, si arriva a Piazza Fontana. Sono le 16:37, le luminarie istallate in vista delle festività natalizie e il mercato che si svolge in quella giornata, in quella piazza, danno un senso di spensieratezza destinato a terminare bruscamente. Un boato e poi una fiammata, causeranno 17 morti e poco meno di 90 feriti. Un buco di più di 1 metro di diametro si aprirà nel paviemtno, dove si trovava la clientela della banca. La stagione delle lotte studentesche e operaie, del mitico ’68 e del cosiddetto “Autunno Caldo” del ’69, verranno interrotte bruscamente da quella che si prennuncia, tristemente, come la prima di numerose stragi che macchieranno l’Italia nel corso di tutti gli anni ’70.
Faceva freddo quel giorno, e nella Banca Nazionale dell’Agricoltura ci si apprestava a compiere le ultime operazioni bancarie. Milano, “popolare e democratica”, non sarebbe stata più la stessa.
17 innocenti che cercano ancora un volto, un colpevole, a quel vile attentato. Strage che non ha avuto giustizia in questi 42 anni ma che, anzi, ha visto morire ancora. Gustiza colpevole della morte del ferroviere Giuseppe Pinelli, anarchico, e della libertà privata a Pietro Valpreda, anch’egli anarchico.
Troppe parole sono state dette su questo triste evento; troppi errori sono stati commessi nel corso del tempo. Troppo spesso ci si è dimenticati della ferita lasciata nel cuore di una città.
Riconoscendosi nei valori dell’Antifascismo, aberrando la “strategia della Tensione” e lo stragismo di Stato, che troppo spesso s’è macchiato di pagine tragiche della nostra storia, la Rete della Conoscenza intende, con questo articolo e con la partecipazione attiva alle manifestazioni che si stanno svolgendo in città, porre le proprie criticità su un evento che continua a sconvolgere le coscienze di chi, con l’impegno che mette in campo ogni giorno, intende cambiare i problemi materiali che assillano i cittadini del nostro Paese, le studentesse e gli studenti e la popolazione civile tutta.
Con quei momenti, con quei nomi, impressi nelle nostre menti, gridiamo a gran voce contro lo Stragismo di Stato, contro chi con ciniche strategie vuole porre fine alle lotte sociali.
Mai più 12 dicembre ’69. Mai più Stragi.
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