TEST INVALSI AGLI ESAMI DI STATO? QUESTA NON E’ MATURITA’ 06/25/12
I test standard elaborati dall’INVALSI che il Maggio scorso sono stati al centro di un’accesa polemica e di aperta contestazione da parte di studenti e docenti, nei prossimi anni sostituiranno ...
I test standard elaborati dall’INVALSI che il Maggio scorso sono stati al centro di un’accesa polemica e di aperta contestazione da parte di studenti e docenti, nei prossimi anni sostituiranno la Terza Prova interdisciplinare; lo aveva ipotizzato già Fioroni, lo aveva proclamato l’ex ministro Gelmini, la notizia ricompare minacciosa in questi giorni sulle testate dei principali giornali, mentre quasi 500mila studenti sono impegnati nelle prove della Maturità e centinaia di “cavie volontarie” stanno sostenendo già quest’anno dei quizzoni sperimentali targati INVALSI.
“Si continuano ad ignorare le esigenze e le problematicità di chi vive la scuola ogni giorno e ha il diritto di decidere qualè il futuro della scuola, anche in materia di didattica e valutazione, temi su cui tutte le riforme recenti e non della scuola non hanno fatto nè ragionato nè investito. L’INVALSI la chiama oggettività e invoca la costruzione di una vera “cultura della valutazione”, ciò che in realtà si vuole mascherare è l’invasività con cui i test INVALSI, piazzati oramai in tutti i cicli della formazione, impoveriscono la didattica e promuovono una sterile cultura della competizione” dichiara Carmen Guarino, responsabile nazionale didattica e valutazione dell’Unione degli Studenti.
Gli effetti che l’introduzione dei test standard alla fine del primo ciclo sono sotto gli occhi di tutti e sono deleteri; vengono spacciati per valutazione del ” sistema scuola” ma in realtà fin dalla loro prima introduzione essi sono stati integrati a pieno titolo nella votazione finale degli studenti, ponendo le classi di fronte all’obbligo di adottare, per tutti e 3 gli anni delle scuole medie, un modello di didattica e di valutazione standard e calato dall’altro, che, sbilanciato sulle competenze e sull’acquisizione di pacchetti di nozioni mnemoniche, si è rivelato fallimentare in tutti i Paesi che prima di noi hanno adottato i quiz standardizzati .
“La paura di essere valutati non c’entra! – continua Carmen Guarino per l’UdS – Se la valutazione non fosse concepita come una sentenza inspiegabile e insindacabile, se non ci fosse una volontà di schedare confusamente gli studenti e le scuole, in momenti di passaggio importanti nella carriera scolastica di ognuno, non ci sarebbe nessuna paura ma costruttività. Costruttiva è infatti la valutazione che, come scriviamo nell’Altrariforma, il progetto di riforma della scuola scritto dagli studenti in questi anni di mobilitazione, considera i punti di partenza e quelli d’arrivo, tutta la gamma di competenze,conoscenze e abilità social, costruttivo è il voto che si costruisce consapevolmente e in cooperazione col docente e la classe”.
UNIONE DEGLI STUDENTI
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